Divorzio, è rivoluzione: per l’assegno di mantenimento

  by    0   0

Divorzio, è rivoluzione: per l’assegno di mantenimento
Non conta più il tenore di vita matrimoniale ma l’autosufficienza.
Cambio radicale sull’assegno di divorzio che fino a oggi, con 30 anni di indirizzo costante, era collegato nella sua entità .
Al parametro del «tenore di vita matrimoniale», una pietra miliare che da oggi va in soffitta e lascia il posto a un «parametro di spettanza» basato sulla valutazione dell’indipendenza o dell’autosufficienza economica dell’ex coniuge che lo richiede.
La Cassazione ha rivoluzionato il diritto di famiglia in tema di riconoscimento dell’assegno divorzile e dei criteri per la sua quantificazione.
La Cassazione ha cambiato il criterio per riconoscere l’assegno al coniuge economicamente più debole e ha ritenuto che non sia più possibile valutare come parametro il tenore di vita dei coniugi goduto in costanza di matrimonio.
Secondo i giudici, infatti, l’assegno divorzile può essere riconosciuto soltanto se chi lo richiede dimostri di non poter procurarsi i mezzi economici sufficienti al proprio mantenimento.
Viene spazzato via un principio sancito nel 1970 dalla legge 898 che ha introdotto il divorzio in Italia. Si tratta quindi di un terremoto giurisprudenziale in linea con gli orientamenti degli altri Paesi europei nei quali l’assegno divorzile dipende essenzialmente dai patti prematrimoniali.
Il matrimonio, ha stabilito la Cassazione, non è più la «sistemazione definitiva»:
sposarsi, scrive la Corte, è un «atto di libertà e auto responsabilità’». La sentenza è stata depositata ieri, mercoledì 10 maggio 2017, dalla Cassazione e riguarda il divorzio tra Vittorio Grilli, ex ministro all’economia del governo Monti e l’ex moglie, una imprenditrice americana; i supremi giudici hanno respinto il ricorso con il quale la donna chiedeva l’assegno di divorzio già negatole con verdetto emesso dalla Corte di Appello di Milano nel 2014 che aveva ritenuto incompleta la sua documentazione dei redditi e valutato che l’ex marito dopo la fine del matrimonio aveva subito una «contrazione» dei redditi. Ad avviso della Cassazione, la decisione milanese deve essere corretta in motivazione perché a far perdere il diritto all’assegno alla ex moglie non è il fatto che si suppone abbia redditi adeguati, ma la circostanza che i tempi ormai sono cambiati e occorre «superare la concezione patrimonialistica del matrimonio inteso come `sistemazione definitiva´» perché è «ormai generalmente condiviso nel costume sociale il significato del matrimonio come atto di libertà e di auto responsabilità’, nonché come luogo degli affetti e di effettiva comunione di vita, in quanto tale dissolubile». «Si deve quindi ritenere – afferma la Cassazione – che non sia configurabile un interesse giuridicamente rilevante o protetto dell’ex coniuge a conservare il tenore di vita matrimoniale».
Con la sentenza di divorzio, osserva la prima sezione civile, «il rapporto matrimoniale si estingue non solo sul piano personale ma anche economico-patrimoniale, sicché ogni riferimento a tale rapporto finisce illegittimamente con il ripristinarlo, sia pure limitatamente alla dimensione economica del ‘tenore di vita matrimoniale’ in una indebita prospettiva di ‘ultrattività’ del vincolo matrimoniale”. Dunque, secondo i supremi giudici, va individuato un «parametro diverso» nel «raggiungimento dell’indipendenza economica» di chi ha richiesto l’assegno divorzile: «Se è accertato che – si legge nella sentenza depositata oggi – è economicamente indipendente o effettivamente in grado di esserlo, non deve essergli riconosciuto tale diritto». I principali indici che la Cassazione individua per valutare l’indipendenza economica di un ex coniuge sono il «possesso» di redditi e di patrimonio mobiliare e immobiliare, le «capacità e possibilità effettive» di lavoro personale e «la stabile disponibilità» di un’abitazione.


Related Posts

Biotestamento, legge sul fine vita approvata definitivamente dal Parlamento

Biotestamento,  legge sul fine vita approvata definitivamente dal Parlamento Cos’è il consenso informato, cosa sono le “Dat”, cosa si prevede per i minori, la possibilità della revoca: cosa c’è nel testo a cui Palazzo Madama ha dato il via libera definitivo.Approvato dalla Camera il 20 aprile scorso, il disegno di legge sul biotestamento ha ricevuto […]

READ MORE →

Danno biologico, via libera alla tabella unica nazionale ma solo per i sinistri.

Danno biologico, via libera alla tabella unica nazionale ma solo per i sinistri. La novità è introdotta dalla legge sulla concorrenza Con l’approvazione del Ddl concorrenza finalmente le Tabelle del Tribunale di Milano per il risarcimento del danno alla persona delle vittime della strada in ambito rc auto diventano le tabelle legislative uniche nazionali! La […]

READ MORE →

ex marito ha diritto al mantenimento dopo il naufragio delle nozze

Legge fallimentare, arrivano gli allerta pre-crisi. Ecco le novitàex marito ha diritto al mantenimento dopo il naufragio delle nozze. Cassazione Civile, sez. I, sentenza 10 01 2017 n. 275 A esplicitarlo è la Corte di Cassazione, sez. I Civile, sentenza 26 ottobre 2016 – 10 gennaio 2017, n. 275; la predetta pronuncia, nel richiamare l’art. 5 della Legge Divorzio (Legge 1° dicembre 1970, […]

READ MORE →

Con la nuova pratica telematica, per il lavoratore è facile sbagliare il calcolo del periodo finale di permanenza in azienda. Dimissioni, preavviso da quantificare.

A pochi giorni dall’avvio della nuova procedura telematica, divenuta obbligatoria il 12 marzo, la comunicazione delle dimissioni e della risoluzione consensuale genera errori e incertezze. Era purtroppo prevedibile che questo sistema così formale avrebbe comportato difficoltà, in quanto in una fase delicata del rapporto di lavoro, come quella della cessazione, il lavoratore sebbene dimissionario è […]

READ MORE →

La «consecuzione». Tribunale di Monza sull’insolvenza presunta dall’origine. Revocatoria retrodatata prima della procedura.

In tema di revocatoria fallimentare, la retrodatazione del periodo sospetto al momento di apertura della procedura di concordato preventivo può ritenersi collegata al concetto di consecuzione delle procedure concorsuali. Un concetto ribadito dal Tribunale di Monza nel giudizio di opposizione allo stato passivo promosso da una banca per un credito privilegiato. Il problema attiene alla […]

READ MORE →

Comments are closed.

Back to Top